restauro e risanamento conservativo
Sono definiti di restauro e di risanamento conservativo gli interventi edilizi rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentono destinazioni d'uso con essi compatibili. Tali interventi comprendono il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi dell’edificio, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all’organismo edilizio.
Sono di restauro e risanamento conservativo gli interventi diretti a:
a) conservare l'edifìcio nella sua caratterizzazione tipologica, strutturale, formale e ornamentale storicamente consolidata, con opere finalizzate all'adattamento alle nuove esigenze d'uso;
b) ripristinare le finiture caratterizzanti dell'edificio con l'impiego di materiali e tecniche coerenti rispetto ai caratteri storico - architettonici del medesimo;
c) reintegrare elementi architettonici e decorativi mancanti, o irrimediabilmente deteriorati o incongrui, con altri aventi disegno e materiali uguali;
d) eliminare le superfetazioni incongrue, perseguire il consolidamento strutturale, ilrisanamento igienico e il miglioramento dei rapporti di areazione e di illuminazione, ovvero l'adeguamento degli impianti tecnologici. Gli interventi previsti al punto d) possono essere effettuati anche mediante parziali demolizioni e ricostruzioni dell'esistente.
Fra gli elementi da sottoporre a disciplina di restauro sono incluse anche le recinzioni in muratura di impianto tipico (in ciottoloni, mattoni, o simili) e caratterizzanti la suddivisione fondiaria del territorio, anche se non strettamente connesse ad un organismo edilizio, e i reperti dì antiche mura pertinenti a fasi storiche dell'impianto urbano.